Introduzione alla Shell: cos’è e perché è importante
La Shell: la porta di ingresso al sistema operativo
Quando accendiamo il computer, di solito ci muoviamo attraverso finestre, icone e pulsanti. Quella è un’interfaccia grafica, ed è ciò che la maggior parte degli utenti conosce.
Ma dietro le quinte c’è un modo più diretto ed essenziale per parlare con il computer: la shell.
Per un utente GNU/Linux imbattersi nella shell è la norma… Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si tratta e magari di superare la paura che ogni utente abituato a una interfaccia fatta di pulsanti da cliccare si porta dietro.
Cos’è una shell?
Pensiamo alla shell come ciò che sta tra noi (utente del PC ) e il cuore del sistema operativo, chiamato kernel.
Il kernel gestisce la memoria, i processi e l’hardware, ma non è pensato per interagire direttamente con noi. La shell fa da tramite: riceve i comandi che scriviamo, li interpreta e li consegna al kernel, restituendoci un risultato.

In pratica, la shell è un interprete di comandi. Spesso la si immagina solo come una schermata nera in cui si scrive testo, ma in realtà è molto di più: è un potente strumento di comunicazione con il computer.
Shell su Windows
Molti pensano che Windows non abbia “la shell”, ma in realtà ne ha più di una:
- Prompt dei comandi (cmd.exe): è la versione più semplice e storica, utile per alcuni comandi di base.
- PowerShell: molto più moderna e potente, permette di automatizzare attività e gestire meglio il sistema.


Tuttavia, la maggior parte degli utenti Windows può vivere senza toccarle quasi mai.
Shell su Linux
Su Linux la storia è diversa: la shell è una parte centrale del sistema operativo. Anche se esistono interfacce grafiche, molti strumenti e configurazioni si fanno (e si imparano) proprio dalla riga di comando.
Non esiste una sola shell, ma tante varianti, ognuna con le sue caratteristiche.
Ad esempio potete trovare:
- bash: la più diffusa e quella che si incontra più spesso.
- zsh: molto amata per le possibilità di personalizzazione.
- fish: pensata per rendere la vita più semplice, con suggerimenti e autocompletamento avanzato.
- nushell: più moderna e ispirata ai linguaggi di programmazione che manipolano dati
- …

Questa varietà rende Linux molto flessibile: puoi scegliere la shell che più si adatta alle tue esigenze o al tuo stile di lavoro.
Differenze principali tra Windows e Linux
- In Windows la shell è uno strumento “secondario”, utile in certe situazioni ma non indispensabile per la vita quotidiana.
- In Linux la shell è al centro dell’esperienza: amministratori, programmatori e utenti curiosi la usano ogni giorno per capire meglio il sistema e controllarlo con precisione.
Il bello della shell
Perchè complicarsi la vita usando la shell quando possiamo usare icone e pulsanti?
Beh, questo è quello che mi viene in mente:
- La shell è essenziale e diretta. Se voglio sapere il nome dell’utente con cui sto lavorando ad esempio, anzichè cliccare in giro per cercare dove diavolo sta, posso aprire una shell e scrivere whoami e ho subito la mia risposta. Certo, mi devo ricordare il comando… ma risparmio un sacco di tempo! Niente fronzoli… solo l’essenziale.
- La shell consente di creare script e automatizzare. Se scrivo in un file una serie di comandi della shell, posso lanciare direttamente il mio file dalla shell ed eseguire in massa tutti i comandi, senza doverli più ricordare! Se devo ripetere 1000 volte una stessa operazione, posso dire alla shell “esegui 1000 volte questo comando” in uno script e voilat! Provate a fare la stessa cosa cliccando bottoni…
- La shell è cool. Ok, questo è soggettivo… ma provate a rinominare un file con la shell davanti ad un amico che non l’ha mai visto fare… sembrerete subito un hacker professionista.
👉 Questo articolo è solo una prima introduzione. Nei prossimi vedremo più da vicino cosa si può fare concretamente con una shell, partendo dai comandi più semplici fino ad arrivare a strumenti più avanzati.